Francavilla, incidente diplomatico alla processione dei Misteri: commissario non invitato. Ha imposto la Tares alle chiese

Un frame dalla diretta della processione 2013. Allora a rappresentare il Comune è stato il vicesindaco Mimmo Bungaro
Un frame dalla diretta della processione 2013. Allora a rappresentare il Comune è stato il vicesindaco Mimmo Bungaro

Se lo strappo non dovesse essere ricucito in extremis, la processione dei Misteri 2014, in programma questa sera dalle 19,30, potrebbe passare alla storia come la prima durante la quale il Comune – la massima istituzione cittadina – sarebbe assente: dopo che il commissario prefettizio Mariarita Iaculli ha imposto il pagamento della Tares (tassa sui rifiuti e sui servizi) agli edifici di culto, dunque anche alle numerose chiese di Francavilla, la Reale Arciconfraternita dell’Orazione e Morte – dietro la regia di monsignor Alfonso Bentivoglio, rettore della chiesa madre, basilica del Santissimo Rosario – non l’ha invitato a reggere, come da tradizione, uno dei quattro cordoni del simulacro di Cristo Morto.

Così, in assenza di sindaco, giunta e Consiglio comunale, potrebbero esserci soltanto il senatore Pietro Iurlaro e il consigliere regionale Euprepio Curto in qualità di politici al seguito dei Misteri. Al posto del commissario, invece, ci sarebbe il priore dell’Arciconfraternita della Morte, Vito Leone, insieme con i massimi esponenti delle forze dell’ordine francavillesi: il maggiore dei carabinieri Giuseppe Prudente; il capitano della guardia di finanza Antonio Triggiani; il tenente colonnello dell’Aeronautica militare Piero Agnello.

Una processione anomala, quella di questa sera, se davvero fino alla fine il commissario prefettizio, che di fatto sostituisce a tutti gli effetti il sindaco, non fosse presente. Se il Comune non infatti fosse della partita, si tratterebbe della prima volta in secoli e secoli. D’altra parte, quest’edizione non è stata sollevata neppure la nota polemica – condivisibile o meno – per la quale i politici che ricoprono cariche istituzionali non dovrebbero mettersi al seguito del corteo religioso. Non c’è amministrazione, quindi nulla quaestio.

Il commissario prefettizio Maririta Iaculli
Il commissario prefettizio Maririta Iaculli

Tornando all’incidente diplomatico con il viceprefetto Iaculli, dall’Arciconfraternita della Morte, organizzatrice dei Riti, intanto, fanno sapere che l’attuale massimo esponente comunale è stato invitato, ma il suo “posto” – ché il rituale prevede l’assegnazione di specifici posti – dovrebbe essere nei pressi dell’Addolorata, quindi nelle retrovie. Tuttavia, assicura il priore Leone, si è trattato di un semplice equivoco, essendo stato quello del commissariamento di palazzo di città uno scenario nuovo e inatteso. Tanto che ora si cerca di metterci una pezza. Lo stesso priore è disposto a fare un passo indietro e a cedere il suo “cordone” al commissario, che però non avrebbe preso tanto bene questo sgarbo istituzionale e sarebbe pronto a disertare l’appuntamento.

Tanto più che, nel caso in cui quest’ultimo non dovesse partecipare, ai quattro lati della bara di Cristo figurerebbero: il comandante dei carabinieri, angolo anteriore sinistro; il priore, angolo anteriore destro; il comandante della finanza, angolo posteriore sinistro; il comandante dell’aviazione, angolo posteriore destro. Se, invece, il commissario, alla fine, accettasse la pacificazione, passerebbe dietro, mentre avanti passerebbe, insieme con il comandante dei carabinieri, il comandante della finanza. Logiche dettate dalla tradizione, ma anche dall’opportunità, compromesse quest’anno anche dall’assenza in processione di un giudice del tribunale: la sezione distaccata di Francavilla è stata soppressa, quindi neppure alcun giudice da invitare.

Al di là di questo, tra le tante incertezze, una cosa sembra sicura: senza la questione Tares, il qui pro quo neppure sarebbe sorto.

Eliseo Zanzarelli

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