Per un’intera estate, da giugno a settembre dello scorso anno, un ragazzino 15enne di San Pietro Vernotico sarebbe stato costretto dalla zia 37enne a compiere con lei atti di libidine nella sua cameretta, sotto la minaccia di rivelare alla madre d’averlo visto fumare. Molestie continue che il ragazzo avrebbe subito in silenzio fino a quando, ormai stanco e disgustato, ha deciso di raccontare tutto alla madre, che dopo una lite furibonda con la sorella, ha denunciato tutto ai carabinieri.
A sette mesi di distanza il gip del tribunale di Brindisi Maurizio Saso, su richiesta del pubblico ministero Pierpaolo Montinaro, ha deciso di emettere un ordine restrittivo nei confronti della donna, obbligandola a stare lontana almeno mezzo chilometro dal nipote.
Stando a quanto raccontato dal 15enne alla madre prima e ai carabinieri poi la donna aveva cominciato a molestarlo all’inizio della scorsa estate. E quando la storia è venuta finalmente alla luce la 37enne, affrontata a muso duro dalla madre della vittima, avrebbe aggredito sia verbalmente che fisicamente sorella e nipote, arrivando a ferire quest’ultimo a un orecchio.