Se non fosse che qualcuno continua a crederci, molte delle innumerevoli promesse elettorali di stagione – in realtà tutte quelle che non si concretizzano nella immediata dazione di denaro, servizio o altra utilità – potrebbero addirittura suscitare ilarità. Si prenda questa, per esempio, appena sfornata o, perlomeno, appena appresa. La cornice è quella offerta, ieri sera, da un locale pubblico di Francavilla.
Si è tra persone già “allegrotte” a causa o, meglio, grazie a un bicchiere di vino o birra di troppo, quando il candidato di turno – sono talmente tanti, che potrebbe davvero essere chiunque – rivolgendosi al titolare, decide di tentarsela e gli fa: «Compa’, se mi voti e mi fai votare, non ti dovrai più preoccupare di riempire questo posto, anche perché merita: ti vuoi giocare qualcosa?».
L’interlocutore la prende alla leggera, come probabilmente l’atmosfera e l’occasione, certamente informale, consentono e, scherzando, si presta: «Era bbuenu pi te, sciucamunni cuddu ca vuè! (Magari, giochiamoci quello che vuoi!)». Ma l’altro, alticcio epperò serio, replica: «Dammi la mano, se mi appoggi ed ‘esco’ eletto, qua facciamo ogni giorno una festa».
A quel punto, contravvenendo alla regola consuetudinaria per cui “il cliente ha sempre ragione”, il titolare del locale si sottrae al clima conviviale e, serio per davvero, sentenzia: «No, guarda, non so tu, ma io scherzavo, anche perché se ogni sera dovessi dare retta a queste promesse, due sarebbero le cose: o dopo le elezioni diventerei ricco o m’indebiterei ancora di più. Quindi, facciamo una cosa: se hai mangiato e bevuto bene, se il posto ti piace, portaci chi vuoi, anche tuoi elettori. Vi tratterò benissimo e vi farò anche lo sconto comitiva, ma io a questo giro ho deciso di non votare. Resto amico di tutti, ma stavolta voglio prima i fatti: se ti eleggono e fai qualcosa, la prossima volta ti voto e ti faccio votare, tranquillo. Continuo comunque a stimarti per il tuo lavoro e per il fatto che vieni a mangiare qua, spero ti basti, è tutto quello che posso garantirti, al momento».
L’altro, preso un po’ alla sprovvista, una volta capita l’antifona, avrebbe abbozzato un sorriso e poi stretto la mano al “mancato” sostenitore, dicendogli qualcosa del tipo: «L’ho sempre saputo che sei uno in gamba, per questo vengo e porto gente qua: bravo, così si fa».
Se il candidato continuerà a frequentare quel locale e ad allestirvi improvvisati comitati elettorali, perlomeno di qui al 25 maggio, non è dato sapere. I bookmakers, per il momento, si concentrano sul “no”: l’ipotesi che vi faccia ritorno è quotata a 1,10, invece quella che per qualche tempo non vi metterà più piede a 20.
Un po’ come per i Mondiali: tra puntare sulla vittoria Brasile o della Spagna e scommettere sul titolo all’Algeria, ce ne passa. Con la collaborazione del titolare, vi terremo aggiornati.
E voi, per caso vi volete giocare qualcosa?