I soldi non fanno la felicità, ma la può fare un lavoro che ci piace: i risultati di un’indagine condotta da Psyblog hanno stabilito che la scelta del lavoro incide sulla serenità delle persone. Non è dunque un lavoro qualsiasi che fa star bene, psicologicamente ed economicamente, una persona, ma è il lavoro che più coincide con le proprie aspirazioni e i propri sogni quello che dà le maggiori soddisfazioni. Secondo Louis Efron dell’Hufflington Post, le persone, se non fanno il lavoro che le appaga di più, perdono facilmente l’autostima e di conseguenza possono arrivare a perdere presto interesse per ciò che fanno e cadono in depressione. Appena un anno fa, City & Guilds aveva fatto un sondaggio, su milledi età compresa tra i 18 e i 24 anni, dal quale era emerso che il 63 per cento del campione era felice del proprio lavoro.
Stop alle chiacchiere, i dieci lavori che renderebbero felici sono:
ricercatore, insegnante d’asilo, giardiniere, insegnante in genere, informatico, ingegnere, infermiere, pubblicitario, ragioniere e commercialista, agente di borsa.
Coltivare un orto piuttosto che cucinare in un ristorante, per esempio, è più faticoso ma, in base ai dati raccolti, gratifica e rasserena; e la serenità è alla base di una vita felice.