«Putin ha seminato democrazia, è un grande e sta facendo delle cose belle per la sua nazione». L’ha detto Al Bano a Daria Bignardi nel corso di un’intervista ieri a Le Invasioni Barbariche su La7. Richiesto di un parere dalla conduttrice sull’esclusione del presidente russo dal G8, il cantautore di Cellino San Marco si è spinto anche oltre, definendo come giusta l’incarcerazione delle Pussy Riot: «Ma ti pare logico che tre, con tanti spazi, tanti night, tante strade libere, spiagge libere debbano andare proprio nella chiesa, nella cattedrale a spogliarsi nude e danzare e ballare? Capisco che uno quand’è ateo, non ci crede, però bisogna avere rispetto anche: cioè, non è un luogo per fare quello che hanno fatto».
Di più. A un certo punto la Bignardi gli chiede: «Però Al Bano temo che due o tre anni di carcere sia un po’ eccessivo per una provocazione, no?» e il nostro replica: «Due anni vanno bene, insomma. L’altro giorno stavo lì cantare a Berlino, c’era il festival del cinema, e secondo te dov’erano queste Pussy? Erano anche lì con le tette di fuori, a scrivere. Ma cosa chiedono?». Dice Bignardi: «Probabilmente di venire ascoltate, probabilmente non sono d’accordo con tanti aspetti del regime…». E Al Bano ancora diritto per la sua strada: «E perché non ti fondi un partito e on fai quello che devi fare? Io dalla politica mi sono sempre tenuto lontano, non mi ha mai dato molta fiducia».