Accanto a Pompei e Roma, c’è anche Oria tra le più antiche città d’Italia la cui storia è stata deturpata nel corso dei secoli dall’opera dell’uomo: anche qui, come in luoghi più celebri, le testimonianze archeologiche sono state sopraffatte dalla modernità.
Nel 1878 Rodolfo Lanciani, il più illustre archeologo di tutti i tempi, aveva invitato a salvaguardare il patrimonio artistico delle città antiche, condannando la costruzione di nuovi edifici al solo scopo di arricchirsi; richiamo mai ascoltato, dato che l’Istat nel 2011 ha stilato una lista contenente 240 aree archeologiche e 501 monumenti, dalla ne mancherebbero molte altre che nel corso degli anni sono state sotterrate per dare spazio all’urbanizzazione.
A Oria quindi potrebbero essere interrati altri siti di interesse archeologico, che si potrebbero a aggiungere alla lista. Un caso noto è quello di una necropoli messapica scoperta nell’area del cortile del Palazzo dei Missionari di San Vincenzo, nel pieno centro storico del paese, necropoli sventrata e sepolta nel 2002 per realizzarci sopra un campo di calcio a 5, nonostante i vincoli di un decreto del 16 marzo 1998 che ne poneva dei limiti all’edificabilità.
Questa opera di modernizzazione è stata sin dal principio oggetto dell’interesse di Franco Arpa, ex ispettore di polizia e noto blogger oritano, che ancora oggi non si dà pace per quanto accaduto presso l’ex seminario vescovile di piazza Giustino De Jacobis
Alfredo Carbone