Il comando della polizia municipale di Francavilla non è mai stato un posto tranquillo, e gli ultimi avvicendamenti alla sua guida – l’attuale comandante di ruolo, Antonio Cito, è sospeso dopo condanna penale in secondo grado – non ne costituiscono che una riprova.
Quando i vigili urbani, nel 2008, si sono ritrovati a indagare sul loro stesso comandante dell’epoca – Francesco Taurisano, oggi vicesegretario generale del Comune e responsabile del personale – si saranno sentiti un po’ come quei poliziotti che, nell’ambito dell’inchiesta sulla Banda della Uno Bianca, doverono indagare sui loro stessi colleghi: «Possibile che sia davvero così?», si saranno chiesti.
E, almeno a giudicare dagli sviluppi della vicenda, era purtroppo proprio davvero così: il loro superiore aveva edificato come altri una villetta abusiva – anziché una casa colonica – in un fondo di sua proprietà dopo aver presentato un atto notorio falso a nome dell’ex moglie Rita Urso. Di più: Taurisano ha poi anche venduto quell’immobile per comprare un altro fondo in altra zona di Francavilla e anche in questo caso – dopo un esposto ad hoc – è indagato per abusivismo insieme con alcuni tecnici comunali.
È stato raggiunto anche uno dei massimi dirigenti a palazzo di città, quindi, dai provvedimenti disposti dal pubblico ministero Valeria Farina Valaori ed eseguiti dai vigili urbani nell’ambito dell’operazione “Villa Franca” a carico di 199 persone indagate tra falsi braccianti, tecnici comunali, progettisti e politici, accusati a vario titolo di falso ideologico e lottizzazione abusiva, e che ha condotto al sequestro – per ora – di 90 case in campagna.
La posizione di Taurisano, che ha già subito una condanna a otto mesi in primo grado e rischia l’applicazione della legge Severino, è particolarmente delicata: il suo ruolo all’interno dell’organigramma comunale sarebbe stato quello di far rispettare, rispettandola per primo, la normativa, non – è opinione di inquirenti e investigatori – di piegarla alle proprie esigenze con l’avallo di tecnici del Comune e direttori dei lavori privati.
Non certo le uniche disavventure giudiziarie, queste, per l’ex comandante, sul cui capo pende anche un procedimento per aver timbrato turni straordinari in periodo elettorale anche al posto della sua compagna, al tempo in forza al comando di via San Vito. Questa, almeno, è l’ipotesi sulla quale si concentrano le attenzioni della procura.
Eliseo Zanzarelli