«Nonostante la crisi trovare lavoro con contratto x 15 anni è il massimo :-)». Questo ha scritto ieri sera sul suo profilo facebook un giovane francavillese, comprensibilmente felice come una Pasqua per la novità – accompagnata da tanto di smile – da condividere subito con i suoi amici. Ci si augura ovviamente per lui che sia vero, che abbia trovato realmente un posto, anche se desta perplessità, o perlomeno curiosità, il particolare del tempo determinato – 15 anni, appunto – di questo presunto contratto e riporta alla mente a alcune promesse elettorali, circolanti nella Città degli Imperiali in questo periodo, denunciate proprio da Lo Strillone appena qualche giorno addietro (leggi qui).
Se si sia in presenza di una nuova fattispecie giuslavoristica – magari pensata e creata ad hoc per la campagna elettorale – è impossibile dirlo. Di certo c’è che, di questi tempi, qualora davvero esistesse, un contratto di tre lustri non sarebbe neppure ipotizzabile per un’impresa, neanche se si trattasse di una grossa multinazionale. Non è difficile, dunque, intravedere la regia della politica, di una politica subdola e spietata – capace ancora di cavalcare la disperazione della gente in difficoltà, specie se di giovane età – dietro tanti piccoli, quotidiani frame di un film drammatico, pregno d’illusioni destinate a tramutarsi in delusioni.
Quindici anni di lavoro oggi sono tantissimi, è vero, ma un voto libero e indipendente è per sempre. Lo si dovrebbe tenere presente di fronte a scenari semiseri quali assicurazioni d’impiego pluriennali e altre amenità che – c’è da scommetterci su – il 26 maggio saranno già cessati. Salvo ballottaggio.
Eliseo Zanzarelli