Si riceve e pubblica:
La biblioteca “Annibale Maria Di Francia” della Casa di Oria dopo circa due anni di restauro e ristrutturazione potrà essere nuovamente fruibile da studiosi e lettori. Nell’ultimo decennio – ceduta la sede originaria all’archivio storico della Casa –, la biblioteca ha ricevuto una più consona collocazione logistica nell’attuale ubicazione per poter permettere una migliore disposizione e conservazione dei libri ed un agevole accesso. Nel contempo ha acquisito dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) il proprio codice identificativo (IT-BR0028) ed è in fieri l’adesione al sistema integrato dei Beni culturali e del Sistema bibliotecario regionale, polo di Brindisi.
Ad oggi la biblioteca custodisce oltre 15 mila documenti tra cui 18 cinquecentine, 32 seicentine e 681 volumi del ’700.
La biblioteca “Annibale M. Di Francia” della Casa dei Padri Rogazionisti di Oria trae origine da ciò che senza meno potrebbe considerarsi la parte più pregiata del suo patrimonio librario: la biblioteca dei Francescani Alcantarini di Oria. Il convento “San Pasquale Baylon” fondato nel 1783, una volta espropriato nel 1866 dal Regno d’Italia e venduto a privati, fu a sua volta acquistato, nel 1909, da Padre Annibale Maria Di Francia per poter trasferire i piccoli orfani dei suoi istituti di Messina profughi del terremoto del 1908.
Prima di passare al demanio, gli scaffali lignei settecenteschi della biblioteca francescana contenevano verosimilmente circa 1600 libri – tra cui 18 cinquecentine, 32 seicentine e 681 volumi del ’700 – dei 15 mila e passa documenti ad oggi custoditi.
Nell’ultimo decennio – ceduta la sede originaria all’archivio storico della Casa rogazionista –, la biblioteca ha ricevuto una più consona collocazione logistica nell’attuale ubicazione per poter permettere non solo una migliore disposizione e conservazione dei libri ma anche un agevole accesso a studiosi e utenti. Nel contempo ha acquisito dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) il proprio codice identificativo (IT-BR0028) ed è in corso di perfezionamento l’adesione al Sistema integrato dei Beni culturali e del Sistema bibliotecario regionale.
La maggior parte dei testi contenuti nella biblioteca “Annibale Maria Di Francia”, come intuibile, tratta argomenti umanistici, di teologia e di diritto canonico. Soprattutto fino alla prima metà del secolo scorso, la biblioteca ha continuato ad arricchirsi di opere di valore e notevole interesse, come, ad esempio, la prima edizione dell’opera omnia di Antonio Rosmini, manuali di teologia e filosofia, opere prime di noti pedagogisti e filosofi del tempo.
Ovviamente cospicua è la sezione “rogazionista” contenete fonti e testi di spiritualità, in primis, gli scritti di Sant’Annibale Maria Di Francia: gli originali delle sue opere edite e gli scritti recentemente pubblicati in edizione critica.
La sezione contemporanea è composta da un consistente numero di libri di teologia e spiritualità, tra cui preponderano gli argomenti di catechesi, vita religiosa e diritto canonico. Notevole, infine, è il numero delle collane enciclopediche.
Tra le curiosità e preziosità del patrimonio librario della biblioteca abbiamo l’edizione del 1592 della Bibbia “Vulgata Clementina” che deve il proprio nome a papa Clemente VIII (1592 – 1605) che ne portò a termine la stampa. La prima edizione in Italiano della “Vita di Tommaso Moro gran Cancelliero d’Inghilterra” del camilliano Domenico Regi, stampata a Venezia nel 1681 ed una “Pratica per confortare i condannati a morte”, edita a Napoli nel 1712, dell’agostiniano francese Giacinto di Montargon (Hyacinthe De Montargon). Un altro volume interessante è “Le bbinte rotola dello Valanzone”, stampato a Napoli nel 1746. Si tratta di un poema sulle venti leggi che regolavano la vita del “Portico della Stadera”, una scuola filosofica che cercava di armonizzare e fondere lo stoicismo con la morale cristiana, scritto in dialetto napoletano da Nunziante Pagano (1683 – 1755). Curiosa e originale è la “Dissertazione sopra i vampiri” di Giuseppe Antonio Davanzati (1717 – 1755), Arcivescovo di Trani, data alle stampe dal nipote di questi nel 1774. Il libro che è ancora venduto nelle librerie in una ristampa curata dall’editrice Besa, è un classico sull’argomento. Nell’Europa del Settecento – prima ancora che si affermi l’Illuminismo – l’alto prelato, intellettuale e colto studioso, analizza e demolisce come superstizioni dicerie e leggende su spiriti e vampiri. Infine tre testimonianze – tra le tante – che fanno della biblioteca una grande memoria storica della nostra città. Il saggio: “Palma d’Oria. Esame della tesi razionalista. Lista istorica degli stimmatizzati”, stampato a Lecce nel 1902, che raccoglie le osservazioni scientifiche del medico francese Antoine Imbert – Gourbeyre sul caso della stimmatizzata oritana Maria Palma Matarrelli (1825 – 1888). Il testo nella edizione francese del 2010 dal titolo “Les Stigmatises” è ancora nelle librerie. I libri del cuoco, filosofo e letterato oritano Vincenzo Corrado (1736 –1836): “Fisiologia degli agrumi, dell’erbe aromatiche e de’ fiori”, del 1787, e “La manovra del cioccolato e del caffè”, del 1794; e del canonico oritano Vincenzo De Angelis (1809 – 1893) abbiamo un “Corso elementare di lingua latina”, del 1843, ed uno scritto in difesa del potere temporale dei Papi: “Il Papa Re”, del 1862.
La biblioteca è ora una struttura attrezzata e moderna, pur conservando il fascino dell’antico e della tradizione. A breve sarà fruibile anche una mediateca e verranno allestiti degli espositori in cui si potranno ammirare i volumi più pregiati ed interessanti del suo patrimonio librario.
La biblioteca sarà fruibile su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18:00.